Il Muro di Berlino era una barriera di protezione antifascista, un sistema di fortificazioni fatto costruire dal governo della Germania Est, per impedire la libera circolazione delle persone tra il territorio di Berlino Est e Berlino Ovest. Considerato il simbolo della cortina di ferro, linea di confine europea tra le zone controllate da Francia, Regno Unito e U.S.A. e l’U.R.S.S., durante la guerra fredda.
Il muro, che circondava Berlino ovest, ha diviso in due la città di Berlino per 28 anni, dal 13 agosto del 1961 fino al 9 novembre 1989, lo stesso giorno il governo tedesco di Berlino est fu costretto a riaprire la frontiera, come era avvenuto in Ungheria con l’Austria il 23 agosto 1989, dando così la possibilità ai cittadini di Berlino est di migrare verso altri paesi europei.
La caduta del muro iniziò il 9 novembre 1989, trent’anni fa oggi. Fu uno degli eventi più importanti della storia del ventesimo secolo, un giorno che segnò la fine di uno dei più profondi simboli della divisione del mondo tra est e ovest.
Cosa causò il crollo del muro ?
Due furono le cause: l’errore di un funzionario della Germania orientale durante una conferenza stampa(wall street journal) e il buon senso di una guardia della frontiera. Il funzionario tedesco, messo alle strette da quattro giornalisti che con le loro domande scomode lo fecero andare in panico, diede così un annuncio storico completamente sbagliato: quello di riaprire le frontiere. Col tempo il muro di Berlino venne smantellato dagli stessi cittadini.
Ad oggi molti pezzi del muro li possiamo vedere non solo per le vie della capitale tedesca , ma anche in Italia, vicino a noi possiamo trovarne una parte ad Albinea che caratterizza l’ingresso della scuola elementare, simbolo di una società senza barriere.