Il 22 marzo del 1963 veniva pubblicato il primo album dei Beatles (composti da John Lennon, Paul McCartney, George Harrison e Ringo Starr) e al contempo nasceva un vero e proprio fenomeno mediatico, avviato con la pubblicazione dell’album “Please Please me”. Questo, venne pubblicato da Parlophone e prodotto da colui che viene definito: “il quinto Beatles”, George Martin, una figura molto importate che aiutò i Fab Four ad imporsi nella discografia mondiale. I Beatles sono stati forse il gruppo musicale più significativo della musica, poiché iniziarono ad unire all’ottima preparazione musicale anche una grande capacità da “Songwriter” che gli permise di confermarsi come gruppo a 360 gradi. Iniziarono ad ottenere i primi successi grazie al primo album, composto da 14 tracce, due delle quali (Love me do e Please Please Me) vennero pubblicate precedentemente come singoli e riscossero un notevole successo (come lo stesso Martin aveva previsto). Quest’album potrebbe essere definito come “instant album”, siccome, fu inciso in soltanto 9 ore e 45 minuti e come disse il Times a distanza di qualche mese: “Di base si tratta di Rock and Roll, ma meno formale e leggermente più inventivo” e a distanza di quasi mezzo secolo è interessante come quest’album sia stato un pezzo fondamentale per la storia della musica e la nascita di un fenomeno a livello sociologico ( nato nel corso degli anni ’60) quale la “Beatlemania” che portava dei determinati gruppi di persone a reagire in modo più che plateale, per acclamare i propri idoli; talvolta anche con urla, pianti e nel peggiori dei casi svenimenti. A modo mio, proverò a celebrare questa band, andando a fornire qualche spunto per permettere a tutti di ascoltare e cimentarsi nei Beatles. Selezionando 3 canzoni che reputo importanti per comprendere l’album.
I Saw Her Standing There
Prima canzone del disco è sicuramente un rock and roll adrenalinico che racconta di una festa da ballo tra adolescenti. Proprio perché abituati ai live, Paul McCartney all’inizio grida “One-Two-Three-Four”, memore dei concerti al Cavern Club. Inoltre, il pezzo, cantato da Paul rimanda alla peculiarità della band di affidare la parte cantata a chi aveva scritto il testo, rendendolo a tutti gli effetti “proprio”. Ciò è accentuato dalla linea di basso, nonché strumento principale di Paul. Nulla toglie agli altri che come sempre performavano la loro parte in modo impeccabile.
Please Please Me
Settima canzone del disco e già pubblicata precedentemente (11 gennaio del ’63), innesca l’onda anomala della Beatlemania. Il testo è scritto da John Lennon, quando ancora abitava a Liverpool a casa della zia, si ispira a due colossi della musica quali: Roy Orbison (struttura da ballad rock e per il gioco di parole del titolo che ricorda Only the Lonely) ed a Bing Crosby (Lennon, ricorda la madre che cantava Please). Tuttavia, l’idea inziale non piacque a Martin che chiese delle modifiche, andando a velocizzare la canzone e renderla più competitiva sul mercato; celebre la frase che il produttore comunico dall’interfono ai Fab Four: “Signori, avete appena finito di incidere il vostro Numero Uno!” Proprio perché sapeva del successo che avrebbe ottenuto la canzone una volta pubblicata.
Love Me Do
Ottava canzone dell’album, anche Love me Do, venne composta e pubblicata in precedenza (1958 da Paul con l’aiuto di John), ma fu di notevole importanza l’inserimento della canzone all’interno dell’album, andando ad aumentare i consensi e le vendite. All’interno di questo brano troviamo una peculiarità, quale l’inserimento dell’armonica a bocca (voluta caldamente da George Martin) che andava a riprendere il filone blues, molto in voga in quel periodo. Così facendo, il suono divenne più caratterizzante e distinguibile, portando Paul McCartney ad eseguire la linea vocale principale e John Lennon il controcanto con l’armonica. Paul scrisse la canzone quando aveva 16 anni, un giorno in cui aveva marinato la scuola ed è anche grazie a questa canzone che dobbiamo l’inizio della storia dei Beatles.
Come potete immaginare le canzoni sono tante, quindi vi invito ad ascoltare quest’album (così come gli altri) siccome reputo questa band molto attuale. Ci tengo a salutarvi con una frase di John Lennon (che reputo estremamente significativa):” La musica è proprietà di tutti. Sono solo gli editori che pensano che la gente possa possederla”.