Se esiste un genere che è considerato “Musica vera” sia dalla vecchia che dalla nuova generazione, quello è proprio il Rock. Insieme al metal, il rock è uno dei generi più vasti dell’universo musicale, a volte andando a toccare la musica classica, mentre altre volte strizzando l’occhio al pop moderno. Inoltre, è inutile dire che tutti sanno cos’è una “Rockstar” e l’impatto che questo genere musicale ha avuto sulle persone nel corso degli anni. Il genere rock, infatti, percorre un tempo talmente lungo che si potrebbe utilizzare come metro di misura per l’evoluzione dell’intera umanità. Nonostante tutto, per quanto sia già famoso di suo, e per quanto stia tornando di moda, non molti possono dire di conoscere bene la sua storia e i suoi vari sottogeneri. Ed è qui che Soundwave entra in gioco, prendendosi il compito di spiegarvi nella maniera più accurata possibile la storia del rock e dei suoi sottogeneri.
Come ogni storia, bisogna partire dagli albori del genere, ben prima che il genere nascesse. Siamo negli anni ’50, dove stava iniziando a prendere piede un genere musicale che possiamo considerare il padre del Rock: il Rock & Roll. Nonostante il Rock e il Rock & Roll siano spesso indicati come lo stesso genere musicale (e per quanto non sia totalmente errato), c’è da precisare che il Rock & Roll assomigliava molto di più al Blues, di cui è a sua volta figlio. Ovviamente, quando nacque, il Rock & Roll non venne visto di buon occhio, ma rispetto al blues ci mise molto di meno a prendere piede. Artisti come Buddy Holly, Chuck Berry e anche il ben più famoso Johnny Cash (che oltre al Country, navigava spesso anche in queste acque), diedero una buona spinta alla sua popolarità. Per poi nominare altri grandi artisti come Jerry Lee Lewis, Little Richard, Eddie Cohan. Se dobbiamo però parlare della prima vera e propria Star di questo genere, sarebbe un eresia non parlare del Re del Rock & Roll: Elvis Presley.
Qui sotto: Jerry Lee Lewis – Great Balls Of Fire (Jerry Lee Greatest – 1957)
Nato in una cittadina del Mississippi, Elvis Presley crebbe in una piccola casa costruita dal padre, non tanto distante dai quartieri abitati principalmente da afroamericani. Grazie a questa cosa, si avvicinerà presto al mondo della musica nera, come il blues e il boogie-woogie. All’epoca fu fonte incessante di controversie, come ad esempio i movimenti di bacino che faceva sul palco (da cui poi derivò il soprannome “Elvis the Pelvis”), oppure più semplicemente il fatto che cantasse musica nera. Il suo stile fu poi il segno distintivo degli anni ‘50, con il suo ciuffo nero e giacche di pelle. Fu proprio questa sua influenza a rendere il Rock & Roll quello che è ora e permettere, di conseguenza, che nascesse uno dei generi più ascoltati di sempre. Elvis Presley morì a 42 anni per un attacco cardiaco dovuto da problemi di salute dovuti anche dalle droghe che assumeva per combattere la depressione.
Qui sotto: Elvis Presley – Jailhouse Rock (Elvis’ Golden Record – 1958)
Un altro artista ad essere considerato un’icona del Rock & Lol fu senza dubbio Chuck Berry, con la sua chitarra Gibson ES 350 è considerato uno dei migliori chitarristi di sempre. Fu uno dei primi a parlare di rivolte giovanili che in quegli anni iniziavano a manifestarsi sempre più frequentemente. A lui è anche attribuita la Duck Walk, un passo di danza che Chuck Berry eseguiva spesso, oppure l’intro iconica di chitarra di Johnny B. Goode, sigla di tutto il genere Rock & Roll. In 64 anni di carriera, pubblicò un totale di 50 album, per poi morire all’età di 90 anni, considerato una vera e propria leggenda della musica.
Qui sotto: Chuck Berry – Johnny B. Goode (Chuck Berry Is on Top – 1959)
Negli anni ’60, il fenomeno Rock & Lol si espanse internazionalmente raggiungendo l’Europa, in maggior modo il Regno Unito. Da quel momento iniziò un movimento musicale chiamato British Invasion, che diede origine a band come i Rolling Stones e i Beatles (dove questi ultimi poi si evolvettero fino a diventare la prima band Pop). Il termine fu coniato ufficialmente nel 1964, quando i Beatles si esibirono al Ed Sullivan Show, negli Stati Uniti, diventando una delle prime band britanniche diventate famose nel Nuovo Continente. Da quella volta in poi, sempre più band britanniche trovarono fama e successo in tutto il mondo, rendendola una, si fa per dire, invasione.
Qui sotto: I Want To Hold Your Hand – The Beatles (Meet the Beatles! – 1964)
Inutile dire che i Beatles sono riconosciuti tra le band più famose di sempre. Formata nel 1960 nella città di Liverpool, la band era formata da John Lennon, Paul McCartney, George Harrison e Richard Starkey, detto Ringo Starr. Furono quella che si può definire la prima Boy Band, nonché iniziatori del Pop, genere che accompagnerà spesso il Rock nella storia. Ebbero una carriera tutto sommato breve (solo dieci anni), ma di assoluto successo. Il loro successo, chiamato Beatlemania, venne addirittura studiato all’università. Vantano di oltre 13 album in studio e la creazione di pezzi storici della musica, come Let It Be, Here Comes the Sun, Come Together, Hey Jude, Yesterday, Yellow Submarine, ecc..
Qui sotto: Here Come the Sun – The Beatles (Abbey Road – 1969)
Ovviamente, se si citano i Beatles, è doveroso parlare anche della loro band “rivale”: The Rolling Stones. Fondati nel 1962 a Londra dopo la decisione di Mick Jagger e Keith Richards di formare una band. La formazione originale era composta da Mick Jagger, Keith Richards, Brian Jones, Charlie Watts e Ian Stewart, ma vanno anche citati Mick Taylor e Ronnie Wood, che si susseguirono come chitarristi al posto di Brian Jones (morto nel 1969 a 27 anni). A differenza dei Beatles, i Rolling Stones furono più inclini al rock in quanto sonorità, ed erano noti per essere più energici, quindi meno “pacati” negli spettacoli. Questa cosa li rese una delle band più longeve della storia, in quanto ancora in attività. Tra i loro pezzi più famosi si devono citare Paint it Black, (I Can’t Get No) Satisfaction, Start Me Up, Brown Sugar e Honky Tonk Woman.
Qui sotto: (I Can’t Get No) Satisfaction – The Rolling Stones (Out Of Our Heads – 1965)
Un’altra band che va sicuramente citata sono i Who, londinesi come i Rolling Stones, si formarono nel 1964. Composta da Roger Daltrey, Pete Townshend, John Entwistle e Keith Moon, i Who ebbero subito successo con I Can’t Explain, ma esplosero con il loro secondo singolo: My Generation. Da allora si distinsero nella scena rock anche negli anni ’70 con Who’s Next, pietra miliare della musica rock, considerato tra i migliori album musicali di sempre. I Who sono diventati famosi anche per le abilità del batterista Keith Moon, considerato uno dei migliori batteristi nella storia della musica, secondo solo a John Bonham. Tra i pezzi più noti della band britannica sono My Generation, Who Are You, Behind Blue Eyes, Pinball Wizard e la famosissima Baba O’Riley.
Qui sotto: Baba O’Riley – The Who (Who’s Next – 1971)
Però, la British Invasion diede origine anche ad uno dei generi più conosciuti del Rock, ovvero l’Hard Rock, che rappresenta band come Led Zeppelin, Deep Purple e Black Sabbath (a loro volta iniziatori del Metal) che portarono l’hard rock in America, facendo nascere altri artisti come Jimi Hendrix, Alice Cooper e Rush. Con l’arrivo degli anni 70 l’hard rock raggiunse quello che si può definire il suo “Anno d’Oro”, grazie alla nascita di band come AC/DC, Aerosmith, Scorpions, Kiss e Dire Straits. In questo sottogenere musicale sono contenuti tra i migliori musicisti della storia della musica.
Qui sotto: Money for Nothing – Dire Straits (Brothers in Arms – 1985)
I Led Zeppelin sono considerati gli iniziatori di questo genere musicale. Formati nel 1968 a Londra da un giovane Jimmy Page poco dopo lo scioglimento della sua precedente band: gli Yardbirds. A lui si unirono Robert Plant, John Bonham e John Paul Jones. Quello che rende i Led Zeppelin unici non è solo il loro suono forte e la potente voce blues di Plant, ma anche il fatto di essere composta da leggende viventi della musica: Jimmy Page è nel podio dei migliori chitarristi di sempre (dietro solamente a Eric Clapton e Jimi Hendrix); Robert Plant è considerato uno dei frontman migliori della storia, nonché una delle voci più belle della musica Rock; John Paul Jones è sesto nella classifica “Migliori batteristi All-Time” secondo la rivista Rolling Stone; infine, John Bonham è considerato il miglior batterista di sempre. Oltre alle loro incredibili abilità, i Led Zeppelin sono noti anche per i loro successi più grandi, che sono svariati, ma di molti vanno sicuramente citati: Stairway to Heaven, Immigrant Song, Whola Lotta Love, Black Dog, Rock and Roll, Heartbreaker, Good Times Bad Times e Kashmir.
Qui sotto: Whola Lotta Love – Led Zeppelin (Led Zeppelin II – 1969)
Rimanendo su suolo britannico troviamo i Deep Purple, formati nel 1968 ad Hertford. Possono vantare il Guinness dei primati come “Band più rumorosa del mondo”, in quanto nel concerto al Rainbow Theater di Londra raggiunsero i 117dB, portando anche tre spettatori allo svenimento. Oltre a questo record, i Deep Purple sono noti come una delle band più iconiche della scena Hard Rock e Rock in generale. Composta originariamente da Ritchie Blackmore, Jon Lord, Ian Paice, Nick Simper e Rod Evans, la formazione storica della band però prevede la sostituzione degli ultimi due membri, rispettivamente con Roger Glover e Ian Gillan. La band, nonostante le varie pause e i cambi di formazione, registrò un totale di 101 album, di cui 23 in studio. Della band rimasero particolarmente impressi Ian Paice e Ian Gillan, che per le loro abilità furono considerati uno dei migliori batteristi e uno dei migliori cantanti della scena rock mondiale.
Qui sotto: Smoke On The Water – Deep Purple (Machine Head – 1972)
Altri grandi esponenti della scena Hard Rock sono la band australiana AC/DC. Composta da membri quasi tutti per metà britannici, la band si è presa un posto tra i colossi della musica, rendendo il loro album, Back In Black, il secondo più venduto della storia. Le due formazioni storiche vedono gli stessi membri dal lato musicale, quindi i fratelli Angus e Malcolm Young, Phil Rudd e Cliff Williams, ma con due cantanti diversi. Dal 1974 al 1980 il frontman fu Bon Scott, figura eccentrica, considerato uno dei più grandi frontman di tutti i tempi. Alla sua morte, lo sostituì Brian Johnson, tuttora cantante della band, con cui registrarono Back in Black. Gli AC/DC sono autori di innumerevoli canzoni diventate storia della musica, come Highway to Hell, Back In Black, Thunderstruck, T.N.T., You Shook Me All Night Long, Shoot to Thrill, ecc… Per i curiosi che vogliono scoprire di più riguardo la storia della band, Soundwave pubblicò un articolo dedicato proprio a loro.
Qui sotto: Shoot to Thrill – AC/DC (Back in Black – 1980)
Nonostante l’hard rock stesse dominando la scena musicale, una vera e propria evoluzione avvenne intorno a metà anni ‘70. In quegli anni nacquero parallelamente sonorità più leggere dell’hard rock, ma più pesanti rispetto alla british era dei Beatles (ormai più orientati sul pop) e dei Rolling Stones (adattati all’hard rock). Questo genere fu denominato Classic Rock, ovvero conosciuto come una versione più “per tutti” del genere musicale. Di questo sottogenere sono conosciute band storiche come Queen e Pink Floyd o grandi artisti come David Bowie. La scena Classic Rock univa le sonorità pop di quel tempo, non togliendo il brio ribelle che il rock suscitava. Allo stesso tempo, molti artisti davano spazio anche al lato musicale, aggiungendo varie sfumature ambientali. Queste aggiunte resero il rock più completo e adatto per gli ascolti in cuffia non per passatempo, ma per passione. Nacque nello stesso periodo quindi l’Art Rock, dove sono presenti artisti come Supertramp, The Alan Parson Project e Genesis
Qui sotto: Don’t Stop Me Now – Queen (Jazz – 1987)
Quando si pensa alle band più famose di tutti i tempi, viene difficile non nominare i Queen. Band britannica composta da grandi leggende come Freddie Mercury, Brian May, Roger Taylor e John Deacon, riconosciuti per il suono unico, il timbro vocale di Freddie Mercury, gli spettacolari concerti e ovviamente l’incredibile storia che li ha portati nel 2001 nella Rock and Roll Hall of Fame. La loro storia cominciò a Londra, nel 1970, dopo lo scioglimento degli Smile, una band in cui militavano il chitarrista May, il batterista Taylor e il frontman Mercury. La band riprese le loro fondamenta e ingaggiando il bassista Deacon, cambiarono nome in Queen. Negli anni ‘70 crearono dischi dal discreto successo, fino all’uscita di A Night At The Opera, considerato uno dei più grandi album musicali di sempre. Egli univa la musica rock all’opera, di cui Freddie Mercury era grande fan. Oltre alla canzone principale dell’album, ovvero Bohemian Rhapsody, i Queen divennero noti per altre canzoni del calibro di We Will Rock You, Don’t Stop Me Now, Another One Bites The Dust, Somebody To Love, Under Pressure (con David Bowie), Crazy Thing Call Love, ecc…
Qui sotto: Bohemian Rhapsody – Queen (A Night At The Opera – 1975)
Una band conosciuta sia per la sua presenza Classic Rock sia per la sua iconicità nell’Art Rock sono i Pink Floyd. Contando colossi della musica come Syd Barret (poi sostituito da David Gilmour), Roger Waters, Nick Mason e Richard Wright, i Pink Floyd si distinsero per le loro sonorità piene e spesso quasi ambientali, ma anche per i loro testi profondi che spesso si collegavano l’uno con l’altro per formare una storia. Esempio lampante è l’album del 1979 The Wall, che racconta la storia di un musicista, Pink, e la sua auto-isolazione dal mondo che lo porta ad erigere un fantomatico muro, da cui appunto deriva il nome dell’album. L’intero album esplora varie tematiche psicologiche, tra cui l’alienazione, ma anche tematiche molto pesanti come la guerra, lo smarrimento e in generale criticando la società di quell’epoca. L’album fu poi tramutato in un film nel 1982. Altri due capolavori dei Pink Floyd sono The Dark Side of The Moon, considerato uno dei più bei album della storia, e Wish You Were Here. Molte furono le canzoni dei Pink Floyd diventate celebri, ma tra tutte vanno citate la serie di Another Brick in The Wall (Pt.1, The Happiest Days Of Our Lives, Pt.2 e Pt.3), Hey You, Time, Money, Us And Them, Wish you Were Here e Shine On You Crazy Diamond.
Qui sotto: Wish You Were Here – Pink Floyd (Wish You Were Here – 1975)
Infine troviamo gli Alan Parson Project, band britannica fondata per l’appunto da Alan Parson, ingegnere del suono e musicista, insieme a Eric Woolfson, manager e anch’egli musicista. Il duo lungo la loro carriera si fece affiancare vari session-man per i live e le incisioni dei loro dischi, tra cui John Miles, Lenny Zakatek, Ian Bairnson (che partecipò a tutti gli album della band), Stuart Elliot e Andrew Powell. La loro fama fu dovuta anche dal passato dei due membri, in quanto Woolfson fu il manager di molti artisti della scena britannica, mentre Parson lavorò spesso con i Pink Floyd. La band vanta di diversi successi musicali, ma il loro assoluto capolavoro è considerato Eye In The Sky, da cui poi derivò anche il loro logo caratteristico, l’occhio di Cleopatra. Il contributo degli Alan Parson Project fu di vitale importanza per la scena Art Rock e Rock in generale degli anni ‘70 e ‘80, alzando la scena rock a persone che preferivano canzoni più “calme” rispetto all’Hard Rock o all da poco nato Heavy Metal. Tra le loro canzoni più famose possiamo trovare Eye In The Sky, Sirius, Don’t Answer Me, I Wouldn’t Want to Be Like You, Old and Wise e Games People Play.
Qui sotto: Eye In The Sky – The Alan Parson Project (Eye In The Sky – 1982)
Con l’arrivo degli anni ‘80 crebbe un movimento storico chiamato “rivolta giovanile”, che portò un senso di inquietudine dalla vita moderna e bisogno di “uscire dalle righe” da parte dei giovani di quegli anni. Queste ideologie raggiunsero subito la musica, portando la nascita di un genere fortemente ispirato al rock, ma più ribelle, scandaloso e duro: il Punk. Di quest’ultimo non parleremo in questo articolo, in quanto Soundwave dedicò un articolo . Ma questo senso di ribellione portò anche alla sperimentazione di nuovi modi di fare musica. L’utilizzo di sintetizzatori, strumenti prettamente elettronici e lavori post-produzione divennero sempre più frequenti, dando nascita ad un suono più moderno e, volendo, elitario. Nacque così la New Wave, che fece nascere gruppi del calibro di The Police, Talking Heads, Depeche Mode e Blondie.
Qui sotto: Massage In A Bottle – The Police (Reggatta de Blanc – 1979)
The Police, band londinese fondata nel 1977 da tre membri diventati poi figure portanti della musica: il chitarrista Andy Summers, noto per il suo ruolo avuto nella band ma anche per l’ottima carriera dopo lo scioglimento della band; Stewart Copeland, considerato come uno dei migliori batteristi della sua epoca e di quella attuale, nonché fondatore del gruppo; e infine Gordon Sumner, conosciuto in tutto il mondo come Sting. Una delle voci più importanti della scena musicale, nonché carismatico frontman che dopo lo scioglimento della band ottenne un enorme successo anche come cantautore. I Police si caratterizzano per il loro sound unico che univa vari generi musicali dell’epoca come il Rock, il Punk e il Pop, creando una New Wave decisamente bizzarra ma unica e soprattutto apprezzata. Alcune delle loro canzoni più famose sono Roxanne, Every Breath You Take, Massage In A Bottle, Every Little Thing She Does Is Magic e Don’t Stand So Close To Me.
Qui sotto: Roxanne – The Police (Outlandos D’Amour – 1973)
Un’altra band degna di nota che ha saputo fondere vari generi musicali all’interno della New Wave sono i Blondie, band newyorkese composta da Debbie Harry, Chris Stein, Clem Burke, Gary Valentine e Jimmy Destri. Il nome della band deriva dalla cantante, Debbie Harry, in quanto bionda, veniva sempre fischiata da camionisti e chiamata “Blondie” appunto “Biondina”. Proprio Debbie Harry è considerata una delle maggiori figure di spicco dell’epoca, un po’ per la bellezza, ma soprattutto per la voce, considerata tra le migliori voci femminili della musica anni 80. Nonostante alcune separazioni avvenute negli anni, i Blondie sono sempre riusciti a far uscire canzoni di successo, come Call Me, One Way Or Another, Hearth Of Glass, Rapture e Atomic, diventando delle figure di spicco della scena musicale di quegli anni.
Qui sotto: One Way Or Another – Blondie (Parallel Lines – 1978)
Per concludere la New Wave non si può non parlare dei Talking Heads. Fondati nel 1974 e poi sciolti nel 1991, gli statunitensi David Byrne, Jerry Harrison, Tina Weymouth e Chris Frantz divennero noti per il loro suono a primo impatto semplice ma ricco di sfumature. Il loro vero successo avvenne con Psycho Killer, dell’album Talking Heads ‘77, ma ottennero diversi altri successi fino al loro scioglimento. Byrne, il frontman, è conosciuto per la sua presenza scenica e per il suo timbro vocale particolare. Dopo lo scioglimento della band continuò da solista e divenne anche produttore discografico, che lo portarono a vincere un Golden, un Emmy Awards e due premi Oscar per il suo lavoro nella musica. Le canzoni più note dei Talking Heads sono la già citata in precedenza Psycho Killer, Burning Down the House, Once in a Lifetime e This Must Be the Place (Naive Melody).
Qui sotto: Psycho Killer – Talking Heads (Talking Heads ‘77 – 1977)
Tornando nella scena più hard rock, gli anni 80 fecero nascere una nuova scena, che unita col metal, creò anche una nuova moda seguita sia da uomini che da donne: il Glam. Chiamato anche Hair Rock (o Hair Metal, considerando anche la scena metal), per via dello stile di chi la suonava, con capelli lunghi e cotonati riempiti di permanente. Il Glam presentava delle sonorità pressoché identiche al rock o al metal, ma era considerato più uno stile prettamente estetico. Infatti le band Glam si vestivano anche in modo colorato e spesso stravagante. Le più note sono sicuramente i Bon Jovi, Europe, Guns N’ Roses e i Def Leppard. Contando la scena metal possiamo trovare anche band come Twisted Sister, W.A.S.P. e Kiss, che adottarono delle sonorità più Glam con l’inizio di questi anni.
Qui sotto: Livin’ On A Prayer – Bon Jovi (Slippery When Wet – 1986)
I Bon Jovi sono una band che prende il nome dal loro frontman, Jon Bon Jovi, e in assoluto sono una delle band più iconiche degli anni ‘80 e ‘90. La band, oltre che al frontman, conta come membri David Bryan, Tico Torres, Hugh McDonald e Phil X. Il loro stile è l’esatto esempio di Glam Rock, così come il loro sound. Jon Bon Jovi viene considerato uno dei principale volti della scena musicale degli anni ‘80, ma anche negli anni ‘90 la sua presenza fu molto importante. L’album Slippery When Wet si può definire l’inno di quell’anno, il 1986. Dei Bon Jovi sono note canzoni come Livin’ On A Prayer, You Give Love A Bad Name, It’s My Life, Always e Wanted Dead Or Alive.
Qui sotto: You Give Love A Bad Name – Bon Jovi (Slippery When Wet – 1986)
Esempio di musica Hair Rock con suono quasi più vecchio stile è quella dei britannici Def Leppard. Il loro suono deriva dalle loro origini più inclini all’heavy metal, creando un Hair Rock più potente. Formati a Sheffield nel 1977 e composti da Joe Elliott, Phil Collen, Vivian Campbell, Rick Savage e Rick Allen. Proprio quest’ultimo è noto per suonare la batteria con un solo braccio, in quanto nel 1984 fu vittima di un incidente in auto che ne comportò l’amputazione del braccio sinistro. Nonostante questo, Allen e la band non si persero di spirito e con l’aiuto della tecnologia che venne in contro al batterista, grazie ad una batteria ibrida acustico-elettronica che gli permise di suonare come prima. Grazie a questa batteria, Rick Allen poté registrare l’album Hysteria, gran successo della band. Tra le canzoni più note dei Def Leppard possiamo trovare Pour Some Sugar on Me, Hysteria, Love Bites e Bringin’ On The Heartbreak.
Qui sotto: Pour Some Sugar on Me – Def Leppard (Hysteria – 1987)
Infine, abbiamo una band che non è esattamente Hair Rock a livello musicale, dato che si avvicina più all’Hard Rock, però lo stile della band rimane quello. Sto parlando ovviamente dei Guns N’ Roses, band statunitense di cui hanno fatto parte icone del rock quali Axl Rose, Slash, Duff McKagan, Buckethead, Richard Fortus e Dizzy Reed. Hanno segnato un’epoca, dando una ventata d’aria fresca a generi come l’Hard Rock e l’Heavy Metal e piantando un nuovo palo nella scena rock di tutti i tempi. Album come Appetite For Destruction e Use Your Illusion I e II sono pietre miliari della scena Hard Rock. Il successo, oltre alla bravura dei musicisti, era anche dovuto allo stile più moderno, che appunto seguiva l’Hair Rock. Tra le canzoni più famose dei Guns N’ Roses sono Paradise City, Welcome to the Jungle, Sweet Child O’ Mine, November Rain e Don’t Cry.
Qui sotto: Welcome to the Jungle – Guns N’ Roses (Appetite for Destruction – 1987)
Negli anni ‘90 la musica si evolvette al punto da diventare quasi completamente diversa. Questa cosa rappresenterà il periodo dell’evoluzione musicale degli anni ‘90 che poi sarebbe mutata ancora con gli inizi del 2000. Queste nuovi suoni ricordano e si collegano fortemente al genere musicale da cui derivano, ma cambiando al punto di “alterarlo”, creando suoni più sperimentali. Il rock è stato uno dei generi più colpiti dall’evoluzione, con la nascita dell’Alternative Rock. Altri generi prettamente Alternative, come l’Alternative Funk, nonostante il nome, si collegavano molto alla musica rock, che sembra monopolizzare il sottogenere Alternative. Tra le band che negli anni ‘90 contribuirono all’approdo della musica alternativa sono i Nirvana, Radiohead, Red Hot Chilli Peppers, REM e Smashing Pumpkins.
Qui sotto: Californication – Red Hot Chilli Peppers (Californication – 1999)
I Nirvana sono tra le band più conosciute della scena musicale di sempre. Composti da Kurt Cobain, Krist Novoselic e Dave Grohl, i Nirvana sono i maggiori esponenti del Grunge, un genere musicale derivato dall Alternative Rock nato a Seattle, nello Washington, stesso luogo d’origine della band. La loro iconicità è dovuta anche dalla presenza di Kurt Cobain, che è considerato un grande esempio per molti artisti sia per la sua voce, molto roca e bassa, ma anche per la sua persona. Kurt Cobain morirà suicida a 27 anni, che portò alla fine della band. Il Batterista, Dave Grohl, divenne in seguito il fondatore e leader della band Dirty Rock Foo Fighters. Tra le canzoni più famose dei Nirvana troviamo Smells Like Teen Spirit, Come As You Are, Heart-Shaped Box, Lithium e Something In The Way.
Qui sotto: Smells Like Teen Spirit – Nirvana (Nevermind – 1991)
Una band nota per i suoi testi e il suo sound particolarmente tristi sono i Radiohead, band britannica composta da Thom Yorke, Jonny Greenwood, Colin Greenwood, Ed O’Brien, e Philip Selway. Sono conosciuti sia per i loro album, come Pablo Honey, The Bends e OK Computer, sia per i loro suoni sempre molto innovativi e diversi l’uno dall’altro, ma anche per i temi che trattavano (soprattutto OK Computer). La band ha da sempre un forte seguito e una forte ammirazione da parte dei fan della musica Alternative. Tra le loro canzoni più note troviamo Creep, No Surprises, High & Dry, Karma Police, Fake Plastic Trees e Black Star.
Qui sotto: Creep – Radiohead (Pablo Honey – 1993)
Infine troviamo i Red Hot Chilli Peppers, abbreviati spesso in RHCP, band californiana diventata cult nei primi anni 2000 e composta tra i migliori musicisti degli ultimi tempi, tra cui John Frusciante, Flea, Chad Smith e Anthony Kiedis. Il loro alternative rock trova molte influenze anche nel funk e alcune canzoni vengono addirittura rappate (con gli inizi degli anni 2000 infatti il rock cominciò a fondersi anche col rap, rendendo famose molte band che proponevano questo Rap Rock, come i Limp Bizkit e i Rage Against the Machine). I testi dei RHCP ricadono spesso sulla scena di Los Angeles, città di origine della band, ma anche in generale sugli eventi degli anni ‘90 e del 2000. Tra le loro canzoni più famose troviamo Can’t Stop, Californication, Under the Bridge, Scar Tissue, Dani California e Give It Away Now
Qui sotto: Can’t Stop – Red Hot Chilli Peppers (By the Way – 2002)
Con gli inizi degli anni 2000 ormai non si parlava più di Rock e basta, ma sempre di rock fuso ad altre cose. Il Punk era tornato con la sua terza ondata, che si unì al Rock, creando così il Punk Rock (di cui fecero parte band come Green Day e Offsprings) e con il Pop, creando il Pop Punk (di cui fecero parte band come i Blink-182); Il Metal si era a sua volta fuso con il Rock e le sonorità più “moderne” che erano nate con l’inizio del ventunesimo secolo, dando nascita così a correnti come il Nu Metal (dando vita a band come Korn, Deftones, Slipknot, o System Of A Down); con l’arrivo dell’Indie si iniziò a parlare di Indie Rock e molti altri generi. Tutto questo enorme gruppo di sottogeneri nati dopo il 2000 si potrebbe definire come il Fusion. In quegli anni fecero parte della scena molte band, tra cui Arctic Monkeys, Coldplay, Linkin Park, Maroon 5, ecc…
Qui sotto: She Hates Me – Puddle Of Mudd (Come Clean – 2001)
Nel 2002 nacque una delle band più famose dell’ultima generazione: gli Arctic Monkeys. Band britannica formata da Alex Turner, Jamie Cook, Nick O’Malley e Matt Helders. Il loro suono ricorda molto quello che può essere definito Indie Rock, ma in generale il loro si tratta di Alternative Rock, con raramente anche delle comparsate punk. Quello che rese iconici gli Arctic Monkeys è senza dubbio il suono di chitarra distintivo, le sonorità calme che vanno in levare fino a raggiungere la vera essenza rock e soprattutto la voce indistinguibile di Turner, calma ma potente. La band deve la sua notorietà ai suoi due album Favorite Worst Nightmare e soprattutto il pluripremiato AM. Gli Arctic Monkey sono i fautori di alcune delle canzoni più ascoltate degli ultimi 20 anni, come I Wanna Be Yours, 505, Why’d You Only Call Me When You’re High, R U Mine? e soprattutto Do I Wanna Know?
Qui sotto: Do I Wanna Know? – Arctic Monkeys (AM – 2013)
Nel 1997 invece nacquero i Coldplay, anch’essi britannici. Sono tra le band più conosciute del panorama rock odierno, portando molte delle loro canzoni ad essere dei veri e propri successi radiofonici e discografici. La band è composta da Chris Martin, Jonny Buckland, Guy Berryman e Will Champion. Il primo successo avvenne nel 2000 con Yellow, ma uno dei loro più grandi successi avvenne nel 2008 con Viva La Vida, che fece vincere loro il premio come Canzone dell’anno 2009 e Miglior interpretazione vocale di gruppo. In pochi però sanno che i vocali iconici di Viva La Vida prendono forte ispirazione da If I Could Fly di Joe Satriani. Tra la band e il chitarrista statunitense ci furono delle battaglie legali che trovarono pace con un pagamento ai danni dei Coldplay. Nonostante queste controversie però, i Coldplay rimangono autori di grande successo, in quanto oltre Viva La Vida, sono anche gli autori di altre canzoni di successo come la già citata Yellow, The Scientist, Fix You, Adventure of a Lifetime e collaborano con i Chainsmoker nella realizzazione di Something Just Like This.
Qui sotto: Viva La Vida – Coldplay (Viva La Vida or Death and All His Friends – 2008)
Nel 1996 invece nacquero una delle band rock moderne più famose: i Linkin Park. La band, composta nella formazione storica da Joe Hahn, Mike Shinoda, Brad Delson, Chester Bennington, Dave Farrell detto “Phoenix” e Rob Bourdon. Nei primi anni di attività, furono tra i maggiori contributori del genere Nu Metal, per poi “alleggerire” il suono e diventando un Alternative Rock potente e deciso. Grande contributo al successo della band fu grazie alla voce e alla presenza di Chester Bennington, il loro cantante. La sua voce sporca e roca accentuava la forza delle loro canzoni, che spesso parlavano della difficoltà della vita moderna, la sua voce è considerata una delle migliori voci di sempre. Nel 2017, Bennington fu trovato morto suicida tramite impiccagione, diventando anche un grande esempio postumo sulla prevenzione al suicidio. Tra le canzoni più famose dei Linkin Park troviamo In the Ed, Numb, What I’ve Done, One Step Closer e Faint.
Qui sotto: Numb – Linkin Park (Meteora – 2003)
Verso la fine degli anni 2000 e con gli inizi del 2010, l’Hard Rock tornò a ricevere attenzioni dalle masse, anche se come tutti i generi, si fuse con un sacco di altri generi musicale, come il Grunge, il Pop e il Punk, focalizzandosi sempre sul produrre un sacco di rumore. Infatti, tornò di moda il Noise Rock, che però questa volta presentava anche il suono caratteristico di chitarre e in generale sonorità distorte. Proprio per questo motivo tutti questi sottogeneri possono essere racchiusi in un genere non ufficiale chiamato Dirty Rock. Di questo genere possiamo trovare i Foo Fighters, Royal Blood, Highly Suspect e Muse.
Qui sotto: Lydia – Highly Suspect (Mister Asylum – 2015)
Dopo lo scioglimento dei Nirvana, il batterista Dave Grohl formò la band prendendo le veci di chitarrista e cantante, eccezione fatta per il primo album dove invece suonava tutti gli strumenti musicali. La formazione più conosciuta della band comprende Nate Mendel, Pat Smear, Chris Shiflett, Rami Jaffee e Taylor Hawkins. La band ricevette da subito un forte successo, soprattutto per la figura iconica di Grohl, ma anche per il loro suono molto più rock dei Nirvana. Nel 2022, la band dovette cambiare il proprio batterista, in quando Taylor Hawkins morì alla prematura età di 50 anni. Ingaggiarono così Josh Freese. La band vinse innumerevoli premi,tra cui quattro volte il premio come migliore album rock. Tra le loro canzoni più famose troviamo Everlong, The Pretender, Learn to Fly, Best of You, My Hero e The Sky Is A Neighborhood.
Qui sotto: The Pretender – Foo Fighters (Echoes, Silence, Patience & Grace – 2007)
Un’altra band considerata Dirty Rock sono i britannici Muse. Il trio composto da Matthew Bellamy, Chris Wolstenholme, e Dominic Howard si sono distinti per il loro suono molto elettronico e l’utilizzo del sintetizzatore, che diede un enorme contributo alla loro unicità musicale. Un altro merito al successo della band è il timbro vocale di Bellamy, in grado di raggiungere note alte mantenendo una forte voce. Ai componenti della band fu anche insignito il dottorato onorario nella facoltà di belle arti. Tra le canzoni più famose della band possiamo trovare Supermassive Black Hole, Uprising, Hysteria, Time is Running Out, Plug in Baby, Psycho e Pressure.
Qui sotto: Hysteria – Muse (Absolution – 2004)
Infine, come principale esempio di Dirty Rock possiamo trovare i Royal Blood, duo britannico composto da Mike Kerr e Ben Thatcher. La band divenne famosa grazie a Matt Helders, batterista degli Arctic Monkeys, che indossò una loro maglia durante un live nonostante non avessero ancora registrato ufficialmente alcuna canzone. Inoltre, i Royal Blood sono noti per non avere un chitarrista, ma bensì solo un basso, suonato da Kerr e una batteria, suonata da Thatcher. Proprio il basso, grazie a diverse pedaliere e distorsioni, riesce ad emulare quasi perfettamente una chitarra, non facendo intendere a primo ascolto che non si tratti proprio dello strumento a sei corde. I Royal Blood sono noti per canzoni come Figure It Out, Out of the Black, Little Monster, Oblivion, Trouble’s Coming, Oblivion, Hook, Line & Sinker e Lights Out.
Qui sotto: Figure it Out – Royal Blood (Royal Blood – 2014)
Ovviamente è impossibile citare tutti i sottogeneri e tutti gli artisti più famosi del genere Rock, in quanto si tratta di uno dei generi più longevi e ricchi della musica, però Soundwave ha fatto il possibile per coprire il più possibile questo fantastico genere che si evolverà altre milioni di volte. Su suolo italiano sono noti un sacco di artisti rock che non sono stati citati, come Luciano Ligabue, Vasco Rossi (anche se vi sono ancora discussioni molto accese in merito), Litfiba, Negrita, Fast Animals and Slow Kids, Måneskin, Elio e le Storie Tese, Subsonica, Afterhours ecc… Proprio come detto da molti, “Rock & Roll never dies” e il fatto che negli ultimi anni stia tornando di moda ne è la prova.