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I giovani hanno il diritto di lamentarsi.

I giovani hanno il diritto di lamentarsi. Voglio cominciare così. Voglio ricordare a tutti voi che l’unico modo per progredire come esseri umani è dare spazio al nuovo.

E il nuovo parte da noi, da noi che siamo giovani. Finché al mondo ci saranno giovani pronti a lottare per una continua evoluzione, l’essere umano avrà speranza. Gli ultimi avvenimenti non sono una novità: la forza ribelle che il popolo giovane ha nei confronti dell’antico risale all’inizio dei tempi. Arrivando più vicino ai nostri giorni troviamo i Movimenti del ‘68 degli studenti che andavano contro quello che al tempo era vecchio, gli eventi del G8 di Genova del 2001… Questa forza ribelle sta finalmente tornando. Facciamo parte dei movimenti degli anni 2020: cerchiamo di sradicare vecchi principi e ideologie che vanno contro l’idea dell’attuale democrazia e dell’attuale libertà; due parole che in questo periodo hanno perso il loro significato. Le occupazioni studentesche degli ultimi tempi non sono organizzate per fare casino, né per per saltare dei giorni di scuola. Sono una protesta. Un lamento che i giovani stanno rilasciando nei confronti del “vecchio”. Un vecchio che accusa il nuovo che avanza di essere “comunista” solo perché lotta nei confronti delle minoranze e del diritto alla vita; un vecchio che pur di stare in piedi taglia le gambe al nuovo che prima o poi, volente o dolente, lo sostituirà e manderà avanti quello che lui ha costruito. Questo grido di dolore dei giovani è necessario per far aprire gli occhi ai più vecchi che, come se indossassero una benda, non riescono a vedere il futuro che stanno lasciando alla nuova generazione, ai loro stessi figli. Per questa vecchia generazione ho solo un messaggio: lasciateci spazio. Lasciateci gridare, lamentarci e, soprattutto, lasciateli cambiare questo mondo.

Perché l’unica cosa che può salvare l’umanità intera siamo noi, noi disposti a risolvere gli errori che i nostri genitori e i nostri nonni hanno commesso in passato.
I giovani hanno il diritto di lamentarsi, lo ripeto, perché i giovani sono il futuro. Prima o poi bisogna capire che con i manganelli e con il piombo un’idea non la si può fermare, tantomeno se quell’idea è portata avanti da giovani, visionari e magari anche i vostri figli.

 

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