Il nobiliblog è uno spazio aperto. Aperto alle piccole condivisioni prima ancora che alle parole. La scrittura arriva alla fine, cristallizza solo alcuni dei nostri momenti. Il resto è tutto una continua riunione di redazione e condivisione. In questo spazio aperto e protetto ieri è tornata una ex alunna del professionale moda e, di conseguenza, ex redattrice del blog: Khashya Atta, diplomatasi lo scorso luglio.
Incontrarla è stato per noi un tuffo nel passato avendo comunque un piede nel futuro. Ne abbiamo quindi approfittato per farle alcune domande.
Cosa ti è successo da quando hai detto addio alla nostra scuola?
«Avevo iniziato già a lavorare part time prima della maturità e ho continuato a farlo dopo il diploma. Ho continuato con lo stesso lavoro perché le posizioni lavorative aperte (e a cui grazie al diploma professionale moda mi sarei potuta candidare tranquillamente) sono tutte full time e io voglio tornare a studiare.»
Cosa precisamente?
«Fin da quando frequentato il Nobili ho iniziato a sognare di iscrivermi a scienze politiche. Quest’anno sto mettendo da parte i soldi per l’università: proverò prima l’EPOS all’UNIBO, seconda opzione la sede di Parma.»
Dal professionale moda a scienze politiche: a cosa ti è “servita” quindi concretamente la nostra scuola?
«Il Nobili non è una semplice esperienza, ma l’esperienza. Il nostro istituto è stato essenziale per la mia formazione e crescita personale, oltre che molto utile per la mia prima importante esperienza lavorativa, ovvero lo stage da Max Mara. Se tutto andasse male con il mio piano A, sono certa di poter trovare un buon lavoro proprio grazie al mio diploma.»
Cosa di manca della scuola?
«La vita quotidiana: venire qui al polo, trascorrere cinque o sei ore con le stesse persone nella stessa classe, poter interagire con gli insegnanti… adesso che mi fai ripensare agli anni passati qui dentro, direi alla me stessa del passato di impegnarmi di più!»
Hai dei rimpianti?
«Sì, perché non credo di aver dato il mio massimo. Ce l’ho sempre fatta, ma ripensandoci con sincerità… se avessi dato un pochino di più sarei arrivata molto più in alto.»
Cosa suggerisci quindi a tutti noi che siamo ancora qui?
«So che sembra banale, ma c’è da impegnarsi. C’è da dare il massimo. Sempre. A scuola è possibile divertirsi ma anche ricevere tantissime soddisfazioni lavorando sodo e con costanza.»
C’è un professore che ti porti nel cuore?
«Ce ne sono vari in verità. In primis la professoressa Marziani, perché è riuscita fin dall’inizio a valorizzarci tutti. Ha dato voce a tutti noi: con lei anche i più timidi avevano il coraggio di parlare. Ancora, porto nel cuore la professoressa Ritacco, sempre chiara nelle sue spiegazioni, paziente nel rispiegare tutto ciò che non avevamo capito… professionale e materna allo stesso tempo.
Ancora, porto nel cuore il professor Portioli. Ora che non sono più un’alunna di questa scuola posso dirlo: lui mi è sempre piaciuto, spiegava in maniera chiara e lineare. Ho apprezzato tantissimo la sua sincerità, a volte quasi brutale. E la sua ironia che, ammetto, ci abbiam messo un po’ a decodificare, ma d’altronde è un matematico!»
Cosa diresti alla te 14enne che mette piede per la prima volta al Nobili?
«Le consiglierei di cercare da subito di prendersi cura di se stessa. Solo in questo modo è possibile trovare la serenità giusta per fare le cose per bene.»
È la tua occasione per dire una cosa mai detta a uno dei tuoi ex professori: chi scegli e perché?
«Scelgo la professoressa Bertoli: mi dispiace perché so che avrei potuto fare molto di più. Ho moltissimi rimpianti nei confronti della sua materia. Lei è arrivata nella nostra classe e da allora c’è stata una nuova luce ad illuminare la nostra strada. Lei ha saputo “insegnarci” davvero tanto e per questo motivo la voglio ringraziare con tutto il cuore.»
Prima dell’intervista ci hai confidato che tutte le tue amicizie più importanti le hai costruite a scuola sia grazie alla classe che alle attività pomeridiane offerte. Consiglieresti agli alunni del Nobili di partecipare alle attività extra scolastiche?
«Assolutamente sì: io ho frequentato sia il corso di teatro che il corso del NobiliBlog. Sono state due occasioni di crescita importanti, mi han permesso di conoscere persone con cui ho scoperto di avere molta affinità. Col teatro ho scoperto un lato nascosto della mia persona, col giornalino ho trovato un ambiente in cui poter dare libero sfogo alla creatività. Nessun limite ai nostri pensieri.»