A mente lucida post lockdown

Immaginatevi di essere un ragazzo di sedici anni che abita a Reggio Emilia, con un sacco di amici, una fidanzata e un mare di cose da fare ogni giorno.
Proprio uno di quei ragazzi a cui non piace per nulla stare a casa, che ha bisogno di uscire per sfogarsi, che tutte le settimane va ad allenamento, che nel tempo libero va a giocare a calcetto con gli amici e che se non ha nulla da fare esce lo stesso, anche solo per parlare un po’ con un suo amico.
Ecco detto questo, immaginatevi anche da un giorno all’altro di ritrovarvi chiusi in casa con la famiglia, senza poter mai uscire a causa di una pandemia globale; fino qualche giorno prima eri fuori a trascorrere la vita di tutti i giorni e all’improvviso ti ritrovi nel famoso “lockdown”, una parola di cui manco conoscevi l’esistenza.
All’inizio ti sentirai così spaesato: la tua vita è cambiata drasticamente, non puoi fare altro che girare per la tua casa e fare cose che non avresti mai pensato di fare. Dalla noia potresti prendere un libro tutto impolverato mai letto e iniziare a sfogliarlo, provare a cucinare o a cimentarti con dialoghi genitoriali mai avuti; addirittura ti mancherà la scuola, anche solo per vedere tutti i giorni i tuoi compagni. Sentirai la mancanza delle risate in compagnia, dell’intervallo condiviso, delle uscite al sabato sera, perché diciamocelo francamente: fare una chiamata con i tuoi amici o giocarci alla play insieme vale quanto vederli di persona?
No, neanche lontanamente, le giornate sembreranno non passare mai e sarai avvolto da un grande senso di monotonia che sembrerà non abbandonarti mai.
A tutto questo c’è un però, perché dicono che non tutti i mali vengono per nuocere, o forse perché personalmente mi piace trovare anche solo un piccolo lato positivo nelle cose negative: ho avuto modo di trascorrere del tempo con la mia famiglia, quando questo “corona virus” non si era ancora dilagato per lo meno in Italia, vedevo poco durante la giornata i miei genitori, soprattutto mio papà lo vedevo solo alla sera a cena, poiché molto stanco dopo una giornata di lavoro andava a letto presto. Ecco forse questa è stata l’unica nota positiva di una grande disgrazia come il Covid, aver passato tanto tempo con la mia famiglia e aver anche scoperto lati nascosti dei miei familiari di cui non ero a conoscenza.

Simone C.

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