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Club 27: Il macabro club delle rock star

Chi è un fan della musica rap probabilmente avrà sentito parlare del Club 21, ovvero un termine giornalistico per descrivere noti rapper morti all’età di 21 anni, ad esempio Lil Peep, XXX Tentacion, Juice WRLD e Pop Smoke. Non molti però sanno che il termine “Club 21” deriva in realtà dal Club 27. Ma che cos’è esattamente il club 27 e quali sono gli artisti più famosi che vi fanno parte?

Il Club 27, esattamente come il più recente Club 21, è un termine giornalistico per descrivere noti cantanti o figure di spicco principalmente della scena rock. Tutti i suoi membri sarebbero morti per vari motivi all’età di 27 anni, dopo aver raggiunto un gran successo (si parla principalmente di overdosi o incidenti legati ad esse). Partiamo dal principio: quando si è cominciato a parlare di Club 27? La prima volta che si utilizzò questo termine fu nel 1994, alla notizia del suicidio del chitarrista e frontman dei Nirvana, Kurt Cobain, che fu messa in comparazione alla morte di altri membri passati della musica rock tutti morti alla sua stessa età: 27 anni. Col tempo il termine Club 27 fu costantemente affiancato ad altri artisti (sia passati che futuri) che morirono a quella età. Qui sotto vi è un elenco di alcuni trai più famosi membri del Club 27.

 

-Kurt Cobain

Generation Exit | The New Yorker

Kurt Cobain fu, come detto in precedenza, colui che fece nascere il tutto. Nato a Seattle nel 1967 fu noto per essere il frontman e chitarrista del trio Nirvana dal 1987 alla sua morte, nel 1994. Il cantante morì suicidandosi con un colpo di fucile, ma nel suo corpo furono ritrovate anche dosi massicce di eroina. Cobain infatti soffriva anche di tossicodipendenza e prima della sua morte frequentava un centro di riabilitazione, che però abbandonò per tornare a Seattle, dove poi morì. Lasciò una lettera d’addio (che potete leggere qui) a sua moglie Courtney Love (leader dei Hole) e a sua figlia, al tempo di 2 anni, Frances Bean.

Qui sotto: Nirvana – Come As You Are (Nevermind – 1991)

-Jimi Hendrix

All'asta un messaggio d'amore scritto da Jimi Hendrix

James Marshall Hendrix, più conosciuto come Jimi Hendrix, fu un cantautore e chitarrista statunitense, considerato da molti il miglior chitarrista di sempre. Nonostante la sua breve carriera, Jimi si distinse nella scena rock, diventando anche famoso per suonare la sua chitarra (una Fender Stratocaster) al contrario, in quanto mancino e al tempo non esistevano chitarre apposta. Nel tempo formò anche una band, The Jimi Hendrix Experience, con cui registrò le sue canzoni più famose. Morì nel 1970 in Germania, dopo un concerto per colpa di un drink di alcolici e tranquillanti, ma ancora oggi non è certo se sia morto prima o dopo l’arrivo dell’ambulanza. Jimi Hendrix verrà ricordato come simbolo del rock e della chitarra elettrica, ispirando nel tempo migliaia di persone.

Qui sotto: The Jimi Hendrix Experience – All Along The Watchtower (Electric Ladyland – 1968)

 

-Brian Jones

Why Brian Jones Was So Important To The Rolling Stones | uDiscover

Forse non molti lo conoscono, ma Brian Jones fu uno dei fondatori di una delle band più iconiche di sempre: The Rolling Stones. Jones fu il chitarrista fino alla sua morte nel 1969 e in quel breve periodo di attività, contribuì alla creazione di due degli album più famosi della band: Out Of Our Heads e Aftermath. Jones ebbe diversi problemi con la legge, fu arrestato due volte per possesso di sostanze stupefacenti, prima nel 1967 e in seguito nel 1968. Nello stesso periodo, Jones si allontanò dal gruppo e questo contribuì alla sua dipendenza. Morì nella sua casa a Hartfield nel 1969, ritrovato dalla sua ragazza nel fondo della sua piscina. Le circostanze non sono ancora oggi chiare, ma è stato confermato che la morte fosse per annegamento, dovuto anche dai suoi organi violentemente distrutti dal consumo di alcol e droga. Brian Jones fu per quegli anni l’esempio più puro di “rockstar” e fu anche un faro nella scena ribelle dei giovani britannici dell’epoca. In più, con lui, i Rolling Stones diventarono le leggende che tutti noi conosciamo.

Qui sotto: The Rolling Stones – Paint It, Black (Aftermath – 1966)

 

-Jim Morrison

3 luglio 1971, la misteriosa notte in cui morì Jim Morrison e nacque il mito

Jim Morrison fu uno dei più grandi cantanti rock della storia. Cantante dei The Doors, Morrison è considerato da molti l’esempio principale quando si parla di “Frontmen”. Come il precedentemente citato Brian Jones, fu un esempio per i giovani ribelli del periodo di rivoluzione culturale di quegli anni e il suo stile di vita ribelle e provocatorio lo attribuirono del termine di “Poeta maledetto”. Con i Doors ebbe una carriera di successo, ma anche diversi problemi con la legge. Fu arrestato 6 volte in totale, di cui 5 durante la militanza nella band. Per colpa della sua poca presenza data la prigione, e anche il lento declino, la band decise di sciogliersi nel 1970. Nel periodo dopo la band, Morrison iniziò ad accusare ancora più prepotentemente problemi di salute e nel 1971 si trasferì con la sua compagna a Parigi. Fu lì che morì nello stesso anno per colpa di un arresto cardiaco dovuto a problematiche date da alcool e fumo. Jim Morrison è considerato uno dei frontman più iconici di sempre insieme a Freddie Mercury e Mick Jagger.

Qui sotto: The Doors – Touch Me (The Soft Parade -1969)

 

-Janis Joplin

JANIS JOPLIN: IL LIBRO FOTOGRAFICO

Janis Joplin fu l’ultima artista con cui fu messa in paragone la morte a Kurt Cobain. Texana di nascita, Joplin ottenne notorietà come cantante dei Big Brother & the Holding Company, ma ebbe anche una notevole carriera solista. Oltre che essere considerata una delle migliori cantanti di sempre, è considerata un esempio come persona: i suoi ideali ribelli e la sua apertura mentale andarono in grosso contrasto con le ideologie e lo stile di vita conservatore di un tempo. La sua eterna lotta per i diritti dei neri e la sua aperta bisessualità le costarono diversi problemi con la legge, ma non finì mai in prigione. Divennero note inoltre diverse relazioni che ebbe con noti volte dell’epoca, tra cui Leonard Cohen, Kris Kristofferson, Country Joe McDonald e il citato in precedenza Jimi Hendrix. Joplin fu trovata morta per overdose nel 1970 in un hotel di Los Angeles. Non ricevette alcuna lapide e le sue ceneri furono sparse nell’Oceano Pacifico.

Qui sotto: Big Brother & the Holding Company – Piece of My Heart (Cheap Thrills – 1968)

 

-Amy Winehouse

Amy Winehouse, la storia della cantautrice morta 11 anni fa. LE FOTO | Sky TG24

Un altro volto noto del Club 27 è sicuramente Amy Winehouse. Diventata famosa per la sua voce con grandi influenze Jazz e Blues mescolate al Pop inizio anni 2000. Il suo secondo album, nonché il più famoso, Back to Black, vinse al tempo il premio di Album dell’anno e ha venduto fino ad oggi oltre 16 milioni di copie. I testi si ispiravano alla sua vita, uno tra tanti Rehab, che raccontava uno dei problemi che più aggravarono la cantante britannica: l’alcolismo. Winehouse infatti morì a causa di un’overdose di alcol nel 2011. Nonostante la sua prematura morte però, Winehouse rimane ancora oggi impressa nella mente di molti, e il suo album Back to Black è considerato uno dei più belli e completi del ventunesimo secolo. La cantante ha ispirato altri numerosi artisti, tra cui Adele, Lana Del Rey e Duffy.

Qui sotto: Amy Winehouse – Rehab (Back to Black – 2006)

 

-Robert Johnson

Aparece una nueva foto de Robert Johnson - Dirty Rock Magazine

Per concludere la nostra lista non poteva mancare una delle massime leggende del Blues, più precisamente una delle sue prime forme ad essere mai nate, il Delta Blues. Infatti, Robert Johnson fu uno dei primi esempi di Bluesman. Si diceva che per cantare così avesse venduto l’anima al diavolo (che è un po’ una caratteristica del Blues. Se vi foste persi l’articolo, potrete trovarlo QUI). Johnson non fu solo una leggenda nel mondo del blues, è infatti considerato uno dei migliori chitarristi di sempre ed influenzò con la sua musica leggende del blues come Muddy Waters, Eric Clapton ma anche musicisti di tutt’altro genere come i Led Zeppelin, i Rolling Stones di Brian Jones, Bob Dylan e il già citato Jimi Hendrix. Fu uno dei primi musicisti in assoluto ad essere entrato nella Rock & Roll Hall of Fame. La morte di Johnson è ancora oggi un mistero, c’è chi dice si tratti di omicidio, chi di suicidio e c’è chi dice sia morto per il troppo bere. La verità è che per colpa del tempo in cui viveva e per la zona in cui il musicista viveva (sud Stati Uniti), non si possono avere prove certe. Questo non esclude che Robert Johnson fu uno dei primi effettivi membri del Club 27.

Qui Sotto: Robert Johnson – Sweet Home Chicago (King Of The Delta Blues – 1936)

 

Questi sono solo alcuni dei membri che fanno parte di questo macabro club di leggende della musica. In caso potesse interessare qui vi è la lista completa: Club 27 List. Con questo articolo, Soundwave ricomincia i giochi e anche per quest’anno continuerà la sua strada per far scoprire il mondo della musica di tutti i tipi.

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