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E’ stata la mano di Dio – recensione in redazione

Sorrentino offre un omaggio alla sua città in un film autobiografico. E’ la Napoli degli anni ’80, quando arriva Maradona a muovere l’entusiasmo dei napoletani e a trascinarli in un riscatto che va oltre i confini del calcio. Il protagonista Fabietto guida lo spettatore tra i componenti della sua amata e particolare famiglia, e tra altri personaggi pittoreschi della Napoli di quegli anni.

Divertente, commovente, poetico, autobiografico. È stata la mano di Dio, di Paolo Sorrentino, ipnotizza con la sua purezza innocente, avvolta in un tessuto di tessitura molto prezioso, in cui quel terremoto così funesto e mortale che la vita sprofonda sotto il colpi di una ninna nanna composta tra le note di sorrisi familiari e abbracci mai troppo stretti e strette di mano che invogliano a prendere il volo, a salire sui treni che sembrano portare lontano, ma forse stanno solo portando nel fulcro di quell’io che appartiene all’autore.

E' stata la mano di Dio: la recensione DEL FILM DI PAOLO SORRENTINO - Tele  One

A tutti i possessori di Netflix è caldamente consigliata questa magnifica esperienza.

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