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I diversi muri del mondo

In occasione del 31° anniversario della caduta del muro di Berlino abbiamo pensato di mettere a confronto i muri sparsi del mondo, in particolare abbiamo preso in esame il muro del pianto situato a Gerusalemme e il muro messicano.

Muro del pianto

Il Muro del Pianto, la cui costruzione è iniziata 536 a.C. e finita nel 515 a.C. , è l’unico luogo veramente sacro per gli ebrei ed è l’esempio di un muro che, invece di dividere un popolo, lo unisce.
L’ Hakotel Hama ‘aravi, questo è il nome ebraico del Muro del Pianto, significa muro occidentale: si tratta infatti della sezione occidentale, unica parte superstite, dell’antico tempio di Gerusalemme, distrutto dai soldati romani nel 70 d.C. e mai più ricostruito.

La distruzione del tempio ha significato per il popolo ebraico l’inizio della diaspora e la perdita del luogo di culto, che simboleggiava l’unità culturale e religiosa della popolazione. Il luogo sacro diventa anche simbolo di una memoria storica, che conferisce l’identità etnica a un popolo destinato a disperdersi nel mondo.

Muro Messicano

La barriera di separazione tra Stati Uniti d’America e Messico, detta anche muro messicano o muro di Tijuana, è una barriera di sicurezza costruita dagli Stati Uniti lungo la frontiera al confine tra USA e Messico. In Messico viene però chiamato Muro della vergogna. Il suo obiettivo è quello di impedire agli immigranti illegali di oltrepassare il confine statunitense.

Usa-Messico, un reticolato al posto del muro - La Stampa

Se non lo capisce l’uomo che sta facendo qualcosa di sbagliato, ci pensa la natura. E siccome costruire muri è ingiusto, la natura li abbatte senza chiedere il permesso.

Questa volta è stato un forte vento ad abbattere parte del muro di frontiera tra Stati Uniti e Messico. Alcuni dei pannelli sono caduti sugli alberi dalla parte del lato messicano del confine con la California. Fortunatamente senza causare danni né feriti. 

Donald Trump ha lottato strenuamente per ottenere l’allungamento di questa disumana barriera e, in un suo assurdo discorso, la definì una “grande e bella parete, dura”, “praticamente impenetrabile” e abbastanza calda da “friggere un uovo”.

creato da Alessandro Simonetti

Giuseppe Barrella

Adam Ibrahim

Ivan Barrella

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