Riceviamo e pubblichiamo con molto piacere il (primo, si spera) racconto del professor Guillermo Gonzalo Quelali.
In una galassia remota, lontana anni luce dalla nostra, ma raggiungibile con la velocità del pensiero, esiste un sistema stellare che sfida la nostra comprensione: il sistema delle Espressioni Algebriche. Tra i pianeti del sistema stellare, il pensiero atterra su Monomia. Qui viveva un personaggio straordinario: Monello, il Monomio.
Monello era un essere strutturato secondo le leggi dell’algebra, una creatura unica e affascinante, rappresentata dall’espressione matematica
Aveva un aspetto variabile, che si adattava alle necessità del momento, ma il suo spirito era sempre illuminato da una brillante intelligenza e da una curiosità infinita.
Tra le molteplici peculiarità di Monello, ce n’era una che amava particolarmente raccontare: la sua famiglia. “I miei fratelli sono i Monomi Simili”, spiegava con orgoglio. “Condividiamo le stesse variabili e gli stessi esponenti, anche se i coefficienti possono essere diversi.”
Poi aggiungeva, con un sorriso malizioso: “Ma i miei cugini sono quelli non simili. Hanno variabili e esponenti diversi dai nostri, ma li ammiro comunque per la loro unicità.”
Ma la cosa che affascinava di più Monello era il mistero dei Monomi Opposti. “Quando due Monomi Opposti si incontrano,” – sussurrava, gli occhi brillanti di emozione – “succede qualcosa di magico! Si elidono a vicenda, come se svanissero nel nulla, lasciando dietro di sé solo il segno di una somma vuota.”
Era un fenomeno che non smetteva mai di stupirlo, una sorta di danza cosmica che avveniva solo quando le forze opposte si scontravano, creando un equilibrio perfetto nell’universo.
Il sorriso di Monello si allargava ancora di più quando parlava dei Monomi Uguali, i Gemelli. “I Monomi Uguali sono identici in ogni modo,” raccontava con entusiasmo, “sono fatti esattamente allo stesso modo e rappresentano la perfezione dell’uguaglianza matematica.”