La rete europea è veramente in pericolo?
Dal 25 maggio 2018 è in vigore il Regolamento generale sulla protezione dei dati (ufficialmente regolamento UE n. 2016/679) nato con l’intento di rafforzare e rendere più omogenea la protezione dei dati personali di cittadini dell’Unione europea e dei residenti nell’Unione europea.
Come cambierà internet dopo la riforma europea del copyright?
Foto e libertà di panorama
Non cambierà nulla, ma la situazione com’è ora non è delle migliori — Molti avevano spinto per estendere la libertà di panorama — ovvero il diritto di fotografare luoghi pubblichi senza rischiare di infrangere specifiche norme di copyright relative a opere visibili nel panorama — a tutta l’Unione Europea, ma così non è stato. Questo vuol dire che non ci sarà una regola unica che dica se si possono pubblicare foto di edifici e strutture coperte ancora da diritto d’autore e ogni Paese Membro deciderà autonomamente.
Esempio
Oggi non si possono pubblicare foto della Torre Eiffel illuminata dallo spettacolo di luci. Se infatti la torre non è più coperta da diritto d’autore in quanto opera architettonica di valore creativo, così non è per la coreografia di luci che la illuminano di sera. La coreografia è coperta da diritto d’autore e dunque non può essere ripresa o fotografata.
Altra cosa da tenere a mente: anche quando è prevista l’eccezione per uso privato e non commerciale, non si potranno comunque postare queste foto sui social, in quanto questi ne fanno un uso commerciale.
Art. 11: Aggregatori di news (Google News, Apple News, Flipboard…)
Potreste non trovarci più notizie di giornali europei — Essendo costretti a chiedere una licenza ai giornali per pubblicare link alle loro notizie, se non volessero farlo non potrebbero più pubblicare le notizie dei media europei.
Esempio
Sia in Spagna che in Germania una legge simile è stata approvata in passato ma Google News ha preferito non pagare e in Spagna ha chiuso con conseguente calo di traffico verso i giornali spagnoli.
Lo stesso vale per i social: potreste non poter più linkare notizie di media europei. Ma tranquilli, le fake news fatte in Russia invece potranno circolare liberamente non essendo soggette alla direttiva.
Art. 13: Caricare un video su YouTube e Facebook
Non potrete più caricare un video in cui suonate un pezzo, neanche se di Bach — Con l’articolo 13 la riforma vuole tentare di responsabilizzare le piattaforme, come i social media o YouTube, che ospitano contenuti caricati dagli utenti che violano il copyright. Se chiamati a rispondere per ogni violazione queste piattaforme saranno costrette a usare algoritmi che però non conoscono bene le varie eccezioni del copyright.
Esempio. Qualche giorno fa, prima del voto sulla riforma, il musicista James Rhodes si sfogava su Twitter perché, dopo essersi filmato mentre suonava al pianoforte Bach, il video era stato rimosso da Facebook. La casa discografica Sony infatti vantava di possedere i diritti di ben 47 secondi dell’opera caricata.
Secondo il diritto d’autore Rhodes avrebbe tutto il diritto di caricare il video, poichè Bach è morto da oltre 70 anni, ma non per l’algoritmo. Questo infatti si è limitato a riconoscere che nel catalogo Sony c’è un brano come quello suonato da Rhodes. Grazie al suo seguito su twitter e al casino fatto sui social, alla fine Sony gli ha dato l’ok ma difficilmente si sarebbe raggiunto lo stesso risultato in una giornata per un utente qualunque.
Nell’internet post riforma l’utente normale perderà tante libertà, anche fondamentali. Nella peggiore delle ipotesi non potrà caricare (certe) foto, (certi) video in cui suona e non potrà commentare e condividere con i suoi amici le notizie dei giornali che legge.